Addio al celibato/nubilato

Fino dalla notte dei tempi, nei remoti villaggi nascosti tra le vette delle montagne, gli abitanti erano uniti da un profondo senso di comunità, supporto reciproco, amicizia e fratellanza. In ogni villaggio si praticava come strumento di sopravvivenza la primitiva Arte del tiro con l’arco.

A quei tempi, l’unione fra un uomo e una donna non era ancora ritualizzata né sacralizzata, ma era comunque vista come un momento molto importante per la comunità, poiché univa membri di clan o tribù diversi e soprattutto era necessaria per il proseguimento della specie, poiché da ogni unione si generavano e proteggevano nuovi membri della tribù. Ogni tribù e villaggio aveva la propria cultura e la propria maniera di onorare questa unione.

Finché un giorno un giovane cacciatore fu destinato ad unirsi a una giovane donna e fu quindi costretto ad abbandonare la vita nomade e avventurosa del procacciatore di cibo per dedicarsi alla protezione della famiglia. Ma non era facile abbandonare il clan con cui per anni si erano condivise sventure, avventure, divertimenti e difficili momenti di crescita.

Per questo motivo, il giovane volle creare un momento e una festa con cui sancire questo rito di passaggio. Organizzò così, per sé e per i suoi vecchi compagni, una giornata di addestramento a tiro con l’arco con il loro vecchio maestro, così come avevano fatto fin da bambini.

L’anziano maestro si accorse e condivise con loro i segreti e le antiche pratiche sul tiro con l’arco, pratiche che richiedevano una profonda connessione con la natura e con i propri compagni. Si manifestò però durante la pratica una sfida imprevista, quando una potente tempesta si abbatté sugli alti pascoli di montagna vicino al villaggio, spingendo le mandrie impazzite verso il villaggio.

Ma i giovani arcieri, anziché arrendersi, misero in pratica quanto avevano imparato in una vita dura di procacciamento di cibo e anziché arrendersi alla forza degli elementi e degli animali resi folli dalla tempesta, si unirono per proteggere la sicurezza del villaggio e affrontare insieme le difficoltà, così come avevano fatto tante volte negli anni passati.

Dimostrarono così che il supporto reciproco era la vera forza che li avrebbe guidati attraverso qualsiasi avversità. Quando la tempesta si placò e la grande abbondanza di cibo si trasformò in un’occasione per una grande celebrazione, i partecipanti si riunirono intorno al fuoco, condividendo storie di coraggio e amicizia. Il calore del fuoco rifletteva il calore di quei momenti condivisi, sottolineando così come le tante frecce tirate insieme, così come nel cuore delle montagne, il villaggio continuò per tanto tempo a praticare le antiche tradizioni, celebrando attraverso il tiro con l’arco il legame indissolubile tra amicizia e supporto.